mercoledì 31 marzo 2010

Torta al limone di Nonna Papera

Questa ricetta mi ha permesso di raggiungere due obiettivi: realizzare il dessert per chiudere la cena di compleanno di cui ho pubblicato le ricette nei giorni scorsi, e dopo tutto quel maiale una torta al limone era decisamente l'ideale, e partecipare alla raccolta di Fragole a merenda "Le ricette di Nonna Papera: 40 anni dopo".
Il Manuale di Nonna Papera, credo che sia il comun denominatore delle cuoche della mia età. Mi fu regalato nel 1978, undicesima ristampa, a temperare il fatto che a tutti i costi avevo voluto il Manuale delle Giovani Marmotte, considerato non adattissimo a una bambina. D'altra parte per qualche anno non potei mettere in pratica i suggerimenti nè dell'uno nè dell'altro, eppure mi rimasero cari, e non andarono mai persi, li ho ancora entrambi e li considero utilissimi.
Per quanto riguarda il Manuale di Nonna Papera poi, fu la mia guida nelle prime imprese di cucina, e devo dire che col suo aiuto raggiunsi facilmente la fama di cuoca esperta anche se ancora non lo ero, al punto che spesso le amiche mi chiedevano consigli per imparare a cucinare, e io, magnanima, regalavo il prezioso Manualetto ...
Comunque, ecco qui la ricetta della torta di limone.
Ho eseguito la ricetta esattamente come indicata, salvo la correzione di alcuni piccoli errori, di sicuro di stampa.

Ingredienti
(x la pasta)
250 g di farina, 125 g di burro, 1 pizzico di sale, poca acqua

(x la crema)
3 limoni, 180 g di zucchero, 300 cc di acqua, 60 g di farina, 3 tuorli d'uovo

(x la meringa)
3 albumi d'uovo, qualche goccia di succo di limone, 125 g di zucchero al velo

Impastare insieme gli ingredienti per la pasta, stenderla col mattarello allo spessore di 1/2 cm, foderare una tortiera imburrata, coprire con un foglio di carta da forno, coprire con fagioli secchi, infornare per 10 minuti a 230 °G, quindi abbassare a 180 °C e cuocere per altri 20 minuti.
Grattuggiare la buccia dei limoni e immergerla nell'acqua bollente, spremere i limoni, mettere il succo in un tegamino e stemperare la farina. Aggiungere l'acqua bollente con la buccia di limone, mettere sul fuoco e mescolare finché il composto non ha formato una crema. Togliere dal fuoco, mescolare lo zucchero e i tuorli uno alla volta, mettere da parte.
Battere a neve ferma gli albumi d'uovo addizionati di qualche goccia di succo di limone, aggiungere poco alla volta lo zucchero al velo finché non è completamente incorporato.
Togliere la base dal forno, senza spegnerlo, eliminare i fagioli e versare la crema nel guscio di pasta. Trasferire la meringa in una tasca da pasticceria e ricoprire la crema. Mettere nel forno e far dorare per qualche minuto, quindi spegnere il forno e lasciar raffreddare la torta senza aprire lo sportello.

martedì 30 marzo 2010

Arrosto di maiale caramellato al miele

Ed ecco qui il secondo piatto della cena di compleanno a base di maiale, un arrosto di carrè caramellato con miele di bosco e zucchero di canna, il cui sapore è stato stemperato con un contorno di carciofi cotti molto semplicemente con olio, aglio e un po' di brodo vegetale.

Ingredienti
800 g di carrè di maiale, 50 g di burro, 1/2 bicchiere di vino biacno, 80 g di miele di bosco, 3 cucchiai di zucchero di canna, la scorza grattuggiata di un'arancia, 2 spicchi di aglio, rosmarino, 1/2 bicchiere di brodo di carne, sale e pepe.

Legare la carne perché non perda la forma in cottura, quindi rosolarla nel burro con l'aglio e il rosmarino. Quando è uniformemente dorata sfumare col vino, quindi regolare di sale e pepe, incoperchiare e cuocere per circa un'ora su fuoco moderato, girando di tanto in tanto e bagnando con il brodo e col sugo che si forma in cottura.
Mescolare il miele con lo zucchero di canna e la scorza di arancia, quindi spennellare la carne.
Trasferire la carne in forno caldo a 230 °C, e proseguire la cottura rigirandola spesso e spennellando con la miscela di miele per 30 minuti, o finché la carne è compeltamente caramellata.
Togliere dal forno la carne e slegarla, servirla affettata con la verdura di contorno.

lunedì 29 marzo 2010

Crepes con salsiccia, radicchio di Treviso e gorgonzola

Per continuare il menù del compleanno, ecco qui la ricetta del primo piatto, che unisce nel ripieno delle crespelle la salsiccia, quindi la carne di maiale, tema conduttore della serata, col radicchio e il gorgonzola, per un insieme veramente goloso.

Ingredienti

x le crepes
250 g di farina, 1/2 l di latte, 3 uova, 40 g di burro, 1 pizzico di sale.

x il ripieno
2 salsicce nostrane, 1 cespo di radicchio di Treviso, 150 g di gorgonzola cremoso, un cucchiaio di olio extravergine, sale, pepe

x finire il piatto
1/2 l di salsa bechamelle, qualche cucchiaio di parmigiano grattuggiato

Versare in una ciotola a bordi alti la farina setacciata, il sale e il latte. Lavorare il composto con una frusta finché non è liscio e vellutato.
Sbattere le uova, poi aggiungere alla pastella e lavorare finché non sono perfettamente amalgamate. Coprire e far riposare mezz'ora.
Nel frattempo sbriciolare la salsiccia e farla rosolare nell'olio, quindi aggiungere il radicchio affettato sottilmente e portare a cottura.
Abbassare il fuoco e aggiungere il gorgonzola tagliato a pezzetti, mescolando finché non è completamente disciolto.
Scaldare molto bene una padella antiaderente e versare la pastella un mestolo alla volta, spargendola bene in modo da corpire tutto il fondo, cuocere perfettamente su entrambi i lati e mettere da parte.
Farcire le crepes con il ripieno, piegandole in 4.
Coprire il fondo di una teglia con la metà della bechamelle, disporre le crepes sovrapponendole parzialmente, quindi coprire con la bechamelle rimanente e spolverare col formaggio grattuggiato.
Mettere in forno caldo e far dorare, servire ben caldo.

domenica 28 marzo 2010

Gougere al formaggio farcita al San Daniele

Sono un po' di giorni che non scrivo, ma ho avuto pochissimo tempo per preparare piatti diversi dalle cose "di tutti i giorni", ma ieri, dovendo organizzare la cena di compleanno di un caro amico, mi sono sbizzarrita nel preparare una serie di piatti aventi un unico tema conduttore, il maiale, ed ecco qui l'antipasto, ovvero una ricca ciambella di pasta choux al formaggio, farcita con il prosciutto locale.

Ingredienti:
225 g farina bianca, 150 g di burro, 450 cc di acqua, 4 uova e 1 tuorlo, sale, 120 g di gruyere grattuggiato, 150 g di prosciutto di San Daniele.

Versare in una casseruola l'acqua, il burro a pezzetti e il sale. Quando l'acqua bolle togliere dal fuoco e versare in un sol colpo la farina setacciata, quindi lavorare energicamente con una frusta finché la farina è ben incorporata.
Rimettere sul fuoco, e mescolare energicamente per un paio di minuti con un cucchiaio di legno, fino a quando l'impasto non si stacca dalle pareti e dal fondo e forma una palla.
Trasferire l'impasto in una ciotola a fondo arrotondato, e lasciare intiepidire.
Unire le uova una alla volta, quindi il gruyere.
Quando il composto è bene amalgamato, trasferirlo in una tasca da pasticciere con la bocchetta grande, e formare tanti mucchietti vicini in una teglia imburrata, formando una ciambella.
Infornare a 210 °C per almeno mezz'ora, o finché la pasta è ben gonfia e dorata.
Sformare su un piatto e quando è tiepida farcirla con il prosciutto crudo, Servire immediatamente.

giovedì 18 marzo 2010

Ragù di carciofi alla palermitana

E' ufficiale, ho una dipendenza. Io che non bevo (sono allergica all'alcool), non fumo, non faccio uso di droghe, ho scoperto di avere una dipendenza, ed è quella da carciofi. Non mi risulta che la cynarina, cioè la sostanza contenuta nei carciofi, oltre che digestiva sia anche psicotropa, comunque il fatto è che se non me ne faccio una buona dose settimanale, sento tutti i sintomi della crisi di astinenza.
Mi consola il fatto che non sono l'unica, e infatti avendo a pranzo un amico che ha la mia stessa dipendenza, ho preparato questo ragù di carciofi, favoloso ...

Ingedienti(x 2 persone)
4 grossi carciofi (*), 1 kg di pomodori ramati (*), 1 cucchiaio di uva passa, 1 cucchiaio di pinoli, 1 uovo, 1 cipolla bianca (*), 1 spicchio di aglio (*), 4 cucchiai di pecorino grattuggiato, 1 peperoncino, sale, pepe, pane grattuggiato q.b., olio extravergine, qualche foglia di basilico (*), succo di 1 limone (*), olio per friggere.

(*) prodotti provenienti dalle coltivazioni di Giombattista Autore

Togliere ai carciofi le parti dure, tagliare le punte e pulire il gambo dalle parti fibrose, quindi metterli interi a bagno in acqua acidulata con succo di limone.
Passare i pomodori.
Soffriggere l'aglio, la ciplla e il peperoncino in qualche cucchiaio di olio, quindi aggiungere il pomodoro passato, regolare di sale e iniziare la cottura a fuoco lento.
Nel frattempo sbattere l'uovo con sale e pepe, aggiungere il pecorino, l'uva precedentemente ammollata, i pinoli, un cucchiaio di olio e pangrattato finché il composto non diventa sodo.
Prelevare i carciofi, scolarli e allargarli al centro in modo da formare una cavità in cui pressare il composto di pangrattato in modo da riempirli bene.
Scaldare un po' di olio per friggere e depositare i carciofi a faccia in giù, in modo che il composto di pane formi una crosticina, quindi metterli nella salsa a bollore. Incoperchiare e cuocere a fuoco bassissimo per un'ora e mezza almeno. I carciofi devono essere tenerissimi e il sugo ristretto, con la consistenza di un ragù.
Il sugo si usa come un qualsiasi ragù, mentre i carciofi possono essere serviti a parte come contorno.

mercoledì 17 marzo 2010

Salmone in crema di porri e broccoli

Ieri mattina, mentre facevo la mia camminata quotidiana, mi sono resa conto che era un po' che non mangiavo pesce, così ho allungato fino al supermercato, e ho visto dei tranci di salmone ben freschi.
Il salmone è un pesce molto buono, ma un po' grasso al palato, così ho pensato di cucinarlo con due verdure un po' astringenti, porri e broccoli, ed ecco qui il risultato.

Ingredienti (x 2 persone)
1 trancio di salmone, 1/2 bicchiere di brodo vegetale, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, 1 porro, 1 broccolo, 1 cucchiaio di panna, 1 cucchiaio di burro chiarificato, sale, pepe

Tagliare il broccolo a cimette, mondare il gambo e tagliarlo a cubetti, sbollentare per 5 minuti in acqua salata.
Pulire il porro e tagliarlo a fettine sottili, farlo appassire nel burro sciolto a fuoco dolce, aggiungere il broccolo scolato, quindi bagnare col brodo e lasciar sobbollire fino a farlo ridurre della metà.
Aggiungere il salmone, sfumare col vino bianco, aggiustare di sale e pepe, quindi aggiungere la panna e finire la cottura del salmone girandolo di tanto in tanto perché insaporisca. Quando è pronto, toglierlo dalla padella, alzare la fiamma e far addensare la salsa. Servire il salmone con la salsa caldissima.

lunedì 15 marzo 2010

Pollo ai peperoni

Cosa si fa quando si trova un bel pollo ruspante? Lo si cucina immantinente, e poi lo si surgela. Questo pollo l'ho cotto un po' di tempo fa, e tirato fuori dal freezer per il pranzo di domenica: dato che era bel tempo e quindi meritava di andare a spasso, e non di passare la mattina ai fornelli, se non per lo stretto indispensabile ...

Ingredienti:
1 pollo ruspante, 300 g di pomodori ramati (*), 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro, 2 cipolle bianche grandi (*), 2 peperoni (*), burro, olio extravergine, 1 bicchiere di vino bianco secco, 1 carota, 1 costola di sedano, sale e pepe.

(*) prodotti provenienti dal mio amico Autore

Tritare il sedano, la carota e le cipolle, e soffriggere con un po' di olio e 1 noce di burro. Quando le verdure sono dorate, aggiungere il pollo tagliato a pezzi, e cuocere per 15 minuti, facendo dorare su tutti i lati. Sfumare con il vino, quindi aggiungere il concentrato e mescolare bene perché si amalgami alla base di cottura. Aggiungere i pomodori passati e i peperoni tagliati a filetti. Regolare di sale e pepe, quindi mescolare accuratamente in modo che il pollo si amalgami perfettamente al condimento di cottura. Incoperchiare e cuocere a fuoco lentissimo per circa un'ora. Servire ben caldo.

domenica 14 marzo 2010

Malloreddus alla campidanese

A volte si ha voglia di qualcosa di veramente gustoso, uno di quei sapori robusti che solo la cucina regionale ci può regalare. Avendo in casa gli ottimi pomodori datterini di Autore, ho deciso di passarli, e preparare i malloreddus, uno dei piatti tipici della cucina sarda.

Ingredienti (x 2 persone):
160 g di malloreddus artigianali, 400 g di pomodori datterini (di Autore), 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro, 1 cipolla, 1 spicchio di aglio, 1 foglia di alloro, qualche foglia di basilico, 2 bustine di zafferano, 200 g di salsiccia, olio extravergine, pecorino sardo grattuggiato.

Spellare e tagliare a tocchetti la salsiccia, rosolarla nell'olio finché è uniformemente dorata, scolarla e metterla da parte.
Nel fondo di cottura far appassire l'aglio e la cipolla affettata sottilmente, quindi aggiungere i pomodori passati, il concentrato, lo zafferano, l'alloro e il basilico. Regolare di sale e cuocere a fuoco moderato per 20 minuti. Rimettere la salsiccia in padella, e cuocere finché il sugo è ben denso (altri 25 minuti circa).
Nel frattempo lessare i malloreddus, quindi condirli con il sugo e spolverarli abbondantemente di pecorino. Servire immediatamente.

venerdì 12 marzo 2010

Conserva di limoni

Così la chiama il buon Pellegrino (Artusi), santo al quale mi sono votata per trasformare in marmellata una parte dei deliziosi limoni di Amalfi che ho in casa.
A dir la verità sono stata tentata un attimo dal fruttapec, l'ho persino comprato, ma non volevo fare pasticci e rovinare della frutta così meravigliosa, e il fruttapec lo riserverò ad altre occasioni. Ed ecco qui il procedimento, che in sè contiene la ricetta.

Prendere alcuni limoni, bucherellare la buccia con una forchetta e metterli a bagno in un capace recipiente per tre giorni, cambiando l'acqua due volte al giorno.
Trascorso questo tempo, togliere i limoni dall'acqua, eliminare i punti rovinati, tagliarli e metà e quindi a filetti, mettendoli in una capace pentola.
Pesare i limoni, quindi prendere pari peso di zucchero bianco e la metà del peso di acqua (io ho aggiunto all'acqua anche il succo di un limone per compensare il sugo perso durante il taglio).
Aggiungere l'acqua ai limoni nella pentola, mettere al fuoco, portare ad ebollizione e far bollire per dieci minuti. Aggiungere lo zucchero, mescolando continuamente finché il composto non ha ripreso una forte ebollizione, altrimenti lo zucchero tende a separarsi.
Continuare la cottura finché una goccia del composto, colata su un piatto di porcellana, non tende a solidificare, a questo punto invasare immediatamente.

Io ho fatto alcuni vasi grandi di mamellata pura, e alcuni vasetti in cui ho aggiunto un cucchiaio per ciascuno di rum, mescolando poi bene prima di chiudere il vaso ... dato che io sono astemia questi vasetti sono per gli amici viziosi :-)

giovedì 11 marzo 2010

Coniglio aromatico

Quando il gioco si fa duro, diceva Belushi in Animal House, i duri cominciano a giocare, ed effettivamente questa è una ricetta per veri duri, nel senso che non provate a cucinarla con un coniglietto di batteria di quelli che vendono al supermercato, ci vuole un coniglio nostrano, in grado di reggere una cottura abbastanza prolungata e di non cedere di fronte all'impatto delle erbe aromatiche.
Ho avuto la fortuna di procurarmi un coniglio con queste caratteristiche, ed ecco qui il mio coniglio aromatico, ricetta che ha derivazioni napoletane, si dice che venga addirittura da Ischia, pur non avendo raggiunto la fama del coniglio all'ischitana.

Ingredienti:
1 coniglio nostrano non troppo piccolo, 150 g di olive di Gaeta (o taggiasche) snocciolate, 2 peperoncini, 6 spicchi d'aglio (assolutamente non cinese), 2 bicchieri di vino bianco (io ho usato del Traminer aromatico), rosmarino, salvia, timo, maggiorana, finocchietto selvatico, olio extravergine, sale.

Lavare ed asciugare accuratamente il coniglio fatto a pezzi. Scaldare l'olio col peperoncino in una padella dal fondo pesante, rosolare il coniglio a fiamma vivace finché è uniformemente dorato, ci vogliono circa 15 minuti.
Aggiungere le erbe aromatiche tritate fini, gli spicchi d'aglio interi, regolare di sale e quindi continuare la rosolatura per qualche minuto.
Aggiungere un bicchiere di vino, coprire e cuocere per 15 minuti.
Levare il coperchio, versare l'altro bicchiere di vino, continuare la cottura per dieci minuti, quindi aggiungere le olive e cuocere per altri dieci minuti.

mercoledì 10 marzo 2010

Lemon curd

Chi mi conosce sa che io non sono una grande appassionata di dolci, forse perché non sono particolarmente golosa, ma ogni tanto succede qualcosa che mi spinge anche a questa produzione.
In questo caso si è trattato di una confezione di magnifici limoni arrivati direttamente da Amalfi, 5 chili di puro oro meravigliosamente profumato da trasformare in delizie per il palato.
Una parte di questi limoni è stata messa a bagno per fare tra un paio di giorni la marmellata, altri sono destinati ad altre preparazioni, tra cui il lemon curd che ho preparato stamattina.
Il lemon curd, per chi non lo conoscesse, è una crema a base di uova, non particolarmente laboriosa ma assai delicata nella preparazione, dal sapore squisito. Chi è dotato di grande forza di volontà può tenerla da parte per biscotti e crostate, gli altri se la mangeranno a cucchiaiate, direttamente dal vasetto.

Ingredienti:
3 o 4 uova (dipende dalle dimensioni), 100 ml di succo di limone, 1 cucchiaio da tavola di scorza di limone grattuggiata, 60 g di burro, 150 g di zucchero.

Portare tutti gli ingredienti a temperatura ambiente.
Prelevare la buccia dai limoni fino a raggiungere il quantitativo richiesto, spremere il succo e filtrarlo.
Mettere sul fuoco una grossa pentola di acqua, che non deve mai bollire.
Rompere in una ciotola di acciaio a fondo arrotondato le uova, unire lo zucchero e il succo di limone, posare la ciotola sulla bocca della pentola e mescolare costantemente con una frusta finché il composto non si addensa (deve essere tipo maionese). Togliere dal fuoco, se si nota qualche piccolo grumo passare immediatamente la crema al setaccio. Aggiungere il burro tagliato a pezzetti e mescolare finché non è completamente amalgamato, quindi la buccia di limone.
Versare nei vasetti e coprire subito perché non si formi la pellicola. Appena tiepido mettere in frigo. Il lemon curd può essere tenuto in frigo fino a una settimana.

domenica 7 marzo 2010

Bauletti dorati di riso ai carciofi

A volte si cucina quando si ha tempo, anche se si ha la necessità di mettere in tavola qualcosa di sfizioso. Da questa necessità è nato il piatto di cui do la ricetta qui sotto, che ho chiamato bauletti dorati di riso ai carciofi, formato da un guscio di riso croccante e un ripieno semplice ma gustoso. Si può preparare con largo anticipo e riscaldare in forno prima di servire senza che perda niente del suo sapore.

Ingredienti (x 4 persone)
400 g di riso originario, 150 g di gruviera grattuggiato, 2 uova, 4 carciofi, 150 g di prosciutto in una sola fetta, 150 g di pecorino primo sale, 1 spicchio di aglio, 1 bicchiere di brodo vegetale, olio extravergine, burro, pane grattuggiato, pepe, succo di 1/2 limone.

Pulire i carciofi, tagliarli a fettine e tuffarli in una ciotola piena di acqua acidulata col succo di limone.
Soffriggere l'aglio nell'olio, quindi rosolare i carciofi per qualche minuto. Bagnare col brodo, incoperchiare e far cuocere per 10 minuti circa.
Tritare il prosciutto e il primo sale, tritare anche i carciofi cotti, e mescolare il tutto in una ciotola.
Nel frattempo lessare il riso, scolarlo e, ancora caldissimo, amalgamarlo con il gruviera, le uova e il pepe.
Imburrare quattro terrine individuali, e cospargerle uniformemente col pane grattuggiato.
Distribuire parte del riso nelle ciotole, in modo da rivestire il fondo e i bordi, lasciando una cavità al centro.
Riempire la cavità con il composto di carciofi, quindi chiudere col riso rimanente.
Infornare a 180 °C per 20 minuti o finché uniformemente dorato.
Spegnere il forno e far riposare una decina di minuti, quindi rovesciare i bauletti sui piatti e servire immediatamente.

giovedì 4 marzo 2010

Spezzatino d'asino con patate

La carne di asino è difficile da trovare, per lo meno qui in Friuli, ed è un vero peccato, perché è saporita, gustosa, e piuttosto sana.
Esponevo questa mia osservazione ad un'amica qualche giorno fa, raccontandole delle mie difficoltà per trovare un bel pezzo di polpa di asino da trasformare in stracotto, e lei mi risponde "Ma se è pieno, di asini!" ... era evidentemente un po' arrabbiata per cose sue ...
Comunque, un paio di giorni dopo vado a Palmanova, dove c'è un piccolo supermercato che vende anche carne di cavallo, e vedo un cartello scritto a mano sulla vetrina, che dice "Oggi asino". Insomma che parcheggio la macchina al volo ed entro nel negozio, e in effetti l'asino c'è, ma è tagliato a spezzatino, in più non ne è rimasto molto, e ovviamente me lo aggiudico, per farne uno spezzatino con le patate.

Ingredienti:
400 g di polpa di asino, 2 cipolle bianche, 1 bicchiere di vino rosso corposo, sale, pepe, 1 cucchiaio di paprica dolce, 5 o 6 patate medie, olio extravergine.

Affettare finemente le cipolle e farle appassire nell'olio in una capace casseruola, aggiungere la polpa di asino tagliata a tocchetti e farla rosolare uniformemente. Salare, aggiungere la paprica e bagnare col vino. Mescolare, incoperchiare e cuocere a fuoco medio per un'ora, o finché la carne è piuttosto tenera, aggiungendo acqua calda se il sugo dovesse asciugarsi troppo.
Quando la carne è quasi cotta aggiungere le patate a tocchetti, e completare la cottura in modo da avere le patate molto tenere e cremose.
Prima di servire spolverare abbondantemente di pepe. Accompagnare con bastoncini di polenta impanati e fritti.

mercoledì 3 marzo 2010

Caserecce con peperoni e melanzane allo zenzero

Da un paio di giorni ho deciso di riprendere le mie camminate mattutine, mi sono stufata della muffa invernale ed è ora che i muscoli tornino in piena attività.
L'effetto collaterale è che a ora di pranzo ho una fame che potrei rosicchiare le gambe del tavolo.
Per fortuna ho l'abitudine di usare moltissima verdura nella mia cucina, così evito di vanificare gli effetti benefici delle camminate.
In più, stasera ho gente a cena e ho preparato una cosetta di cui parlerò domani, quindi a maggior ragione devo evitare di abbuffarmi a pranzo, così, controllando le scorte rimastemi di verdura di Autore, ho deciso di preparare un sugo con peperoni e melanzane, con un tocco originale.

Ingredienti per il sugo (x 2 persone):
1 melanzana, 1 peperone, 1/2 cipolla bianca, 1 spicchio di aglio, 4 o 5 pomodori ramati, 1 foglia di alloro, 1 pezzetto di zenzero fresco, 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro, sale, pepe.

Tritare l'aglio e la cipolla, e farli appassire nell'olio, unendo anche la foglia di alloro.
Sbucciare e tagliare a cubetti la melanzana e a quadretti il peperone.
Privare i pomodori della buccia e dei semi e tritarli.
Sbucciare e tritare lo zenzero.
Aggiungere le verdure al soffritto, rosolare per qualche momento, quindi aggiungere anche il concentrato, regolare di sale, incoperchiare e cuocere a fuoco medio per 20 minuti, aggiungendo un po' di acqua calda se dovesse asciugare troppo.
Nel fratttempo cuocere la pasta (io ho usato le caserecce), scolarla e saltarla in padella con il sugo, servire con una abbondante macinata di pepe.