Così la chiama il buon Pellegrino (Artusi), santo al quale mi sono votata per trasformare in marmellata una parte dei deliziosi limoni di Amalfi che ho in casa.
A dir la verità sono stata tentata un attimo dal fruttapec, l'ho persino comprato, ma non volevo fare pasticci e rovinare della frutta così meravigliosa, e il fruttapec lo riserverò ad altre occasioni. Ed ecco qui il procedimento, che in sè contiene la ricetta.
Prendere alcuni limoni, bucherellare la buccia con una forchetta e metterli a bagno in un capace recipiente per tre giorni, cambiando l'acqua due volte al giorno.
Trascorso questo tempo, togliere i limoni dall'acqua, eliminare i punti rovinati, tagliarli e metà e quindi a filetti, mettendoli in una capace pentola.
Pesare i limoni, quindi prendere pari peso di zucchero bianco e la metà del peso di acqua (io ho aggiunto all'acqua anche il succo di un limone per compensare il sugo perso durante il taglio).
Aggiungere l'acqua ai limoni nella pentola, mettere al fuoco, portare ad ebollizione e far bollire per dieci minuti. Aggiungere lo zucchero, mescolando continuamente finché il composto non ha ripreso una forte ebollizione, altrimenti lo zucchero tende a separarsi.
Continuare la cottura finché una goccia del composto, colata su un piatto di porcellana, non tende a solidificare, a questo punto invasare immediatamente.
Io ho fatto alcuni vasi grandi di mamellata pura, e alcuni vasetti in cui ho aggiunto un cucchiaio per ciascuno di rum, mescolando poi bene prima di chiudere il vaso ... dato che io sono astemia questi vasetti sono per gli amici viziosi :-)
Questa ricetta mi ha fatto ricordare la mia mamma.
RispondiEliminaLei aveva fatto questa marmellata e ne era orgogliosa perchè è veramente laboriosa.
Quindi complimenti di cuore per la sua riuscita.
Buona giornata e a presto.Ciao.
Le conserve hanno un fascino particolare, sanno di buono, di casa, di infanzia addirittura... di focolare. Questa ricetta mi piace moltissimo, complimenti e a presto. Deborah
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